venerdì 1 aprile 2011

ENERGIA PULITA VS SCORIE ATOMICHE: 10 RAGIONI PER SCEGLIERE BENE

1. Il nucleare è molto pericoloso. Le rinnovabili no
Le tragedie di Cernobyl e Fukushima hanno dimostrato la pericolosità dell’atomo. L’incidente sovietico ha causato, e causerà ancora nel futuro, centinaia di migliaia di vittime. Cresce l’evidenza di leucemie infantili nelle aree vicino alle centrali nucleari.

2. Il nucleare è la fonte di energia più sporca. Le rinnovabili la più pulita.
Le centrali nucleari generano scorie. Le scorie a vita media rimangono radioattive da 200 a 300 anni, le scorie a vita lunga anche miliardi di anni. E non esiste ancora un sistema per la gestione in sicurezza nel lungo periodo. Gli impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile producono un livello prossimo allo zero di emissioni dannose per la salute e l’ambiente.

3. Le rinnovabili producono occupazione 20 volte più del nucleare
Gli obiettivi europei per le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica, al 2020, valgono il triplo del piano nucleare di Enel in termini energetici e creerebbero almeno 200 mila nuovi posti di lavoro "verdi": 20 volte l’occupazione indotta dal nucleare.

4. Gli investimenti in rinnovabili generano ricchezza, l’atomo costa troppo
Gli incentivi pubblici alle rinnovabili – in costante calo - generano benefici netti che, per l’Italia, sono stimabili tra i 23,6 e i 27 miliardi di euro al 2020. I quattro reattori dell’accordo Berlusconi–Sarkozy costerebbero circa 30 miliardi di euro: per coprire, al più, il 10% della richiesta di elettricità prevista per il 2020.

5. Il nucleare non è necessario, se si sceglie l’energia pulita
Entro il 2020 le fonti rinnovabili, insieme a misure di efficienza energetica, sono in grado di produrre quasi 150 miliardi di kilowattora, circa tre volte l'obiettivo di Enel sul nucleare, tagliando drasticamente le emissioni di CO2.

6. L’atomo è una falsa soluzione per il clima; le rinnovabili sono quella vera
Anche raddoppiando la potenza nucleare attualmente installata entro il 2030, cosa che richiederebbe l’allaccio di un nuovo reattore alla rete ogni 15-20 giorni per 20 anni, si ridurrebbero le emissioni di CO2 di meno del 5%.

7. Il nucleare non genera indipendenza energetica
Se il nucleare dovesse tornare in Italia, continueremo a importare petrolio per i trasporti e diventeremo dipendenti dall’estero per l’Uranio e per la tecnologia, visto che il nuovo reattore EPR è un brevetto francese. Il mercato e la ricerca sulle rinnovabili, in Italia, sono in forte espansione e il nostro territorio è ricchissimo di fonti “verdi”.

8. Il nucleare è una risorsa limitata, le rinnovabili no.
L'Uranio è una risorsa molto limitata destinata a esaurirsi in poche decine di anni. Nel caso venissero costruite nuove centrali, l'esaurimento delle risorse di Uranio si accelererebbe. La produzione di energia da fonti rinnovabili poggia su risorse potenzialmente infinite.

9. Le energie rinnovabili sono un’opzione “democratica”, il nucleare no.
Con le tecnologie fotovoltaiche ciascuno, potenzialmente, può produrre l’energia di cui ha bisogno a prezzi che si vanno abbattendo di anno in anno. Il nucleare, invece, è una tecnologia capital intensive che richiede enormi investimenti iniziali, di fatto nelle disponibilità di pochissime aziende al mondo.

10. Il nucleare: più è lontano e minori sono i rischi
Alcuni sostengono che il rischio nucleare c’è già, essendo l’Italia circondata da reattori. Sbagliato: anche se non è mai nullo, il rischio per le conseguenze di un incidente diminuisce al crescere della distanza dalla centrale. Le Alpi, come si è visto nel caso di Cernobyl, sono una parziale barriera naturale per l’Italia.

fonte: http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/report/2011/nucleare/decalogo.pdf