domenica 21 giugno 2009

STRATEGIA RIFIUTI ZERO


Nella sua pazza corsa al benessere i terresti si sono ormai dimenticati del perchè corrono, e continuano a produrre senza limiti costringendo l'economia a muoversi nel baratro del consumismo sfrenato e senza regole. Non ci vogliono titoli o lauree per constatare come i beni di oggi siano volutamente meno durevoli e alla portata di tutti e di come si produca più di quanto si possa consumare invitando i il popolo dei consumatori ad acquistare per far girare la macchina dell'economia. Pochi riescono a non cadere in queste trappole e la moltitudine si affanna in coda ai negozi delle grandi marche o al supermercato alla ricerca delle migliori offerte. I carrelli si riempiono e i portafogli si svuotano mentre le grandi multinazionali creano strategie di marketing sempre più invitanti. Un'altra cosa che si riempie sempre più sono i cassonetti dell'immondizia che insieme alle discariche abusive hanno creato l'ennesimo bussiness del progresso; quello che noi gettiamo e a cui non diamo nessun valore riesce ad arricchire le tasche di molti imprenditori che sui rifiuti hanno avuto fiuto. Il materiale riciclabile viene pagato a peso e negli inceneritori più si brucia e più si guadagna. Nessuno bada alla conseguenze dei diversi tipi di smaltimento del rifiuto perchè non parlarne annulla il dubbio ed evita domande. I rifiuti sono il grande dilemma di quest'epoca e molti esperti si domandano quale sia la forma migliore per disfarsene senza inquinare falde acquifere, mari, terreni, aria e cibo. Gli inceneritori, o termovalorizzatori, producono diossina, le discariche a cielo aperto inquinano terreno e aria; come fare? sembra non ci sia soluzione se non quella di riciclare il 100% degli scarti umani e di produrre meno rifiuti possibile magari tendendo a zero! Oggi ad esempio, la creazione di modelli sociali ed economici che mirino ad ottenere l’obiettivo di “zero produzione di scarti e rifiuti” costituisce ormai un movimento globale, supportato da tantissimi studiosi di discipline come l’Ecologia industriale e sostenuto da tantissime istituzioni e migliaia di organizzazioni non governative in tutto il mondo. L’obiettivo principale della “strategia rifiuti zero” è quello di riuscire ad avviare sistemi ciclici di produzione che eliminino i rifiuti all’origine e non al livello dell’utilizzo finale. I perni su cui si basa questa moderna strategia sono tre:
1.“dalla culla alla culla” cioè utilizzo ciclico dei materiali con diminuzione di consumo energetico e aumento dei posti di lavoro.
2.“rifiuti uguale cibo” per esprimere il concetto che i rifiuti di un sistema possono costituire il cibo di un altro sistema, che si tratti di sistemi industriali o ecosistemi. Todd, creatore del progetto, ha immaginato gli scarichi industriali e municipali come una potenziale fonte di nutrimento, invece che di inquinamento idrico, e ha progettato un processo di trattamento delle acque che utilizza gli organismi viventi e le piante per trasformarli in nutrienti sicuri e non tossici.
3.apporto energetico del Sole: tecnologia scontata e ovvia ma ancora sottovalutata
Questa soluzione potrebbe lentamente alleggerire il pianeta terra dalle tonnellate di rifiuti che quotidianamente gli cediamo senza permesso. In Italia Capannori è il primo comune che ha promosso e messo in atto la STRATEGIA RIFIUTI ZERO.
Per saperne di più: www.comunivirtuosi.org e www.greenreport.it


Carolina Jimenez

Tratto da L'Eretico (maggio 2009)

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